giovedì 19 luglio 2012

La Bavarese non è solo un dolce

Chi dice Baviera dice birra: la regione più "italiana" della Germania, il profondo sud del grande nord è sicuramente la patria del biondo nettare, una tendenza antica questa, che già i Romani avevano capito...
Il "nostro" Tacito infatti descrive  le popolazioni germaniche - e più precisamente quelle che potremmo più o meno collocare nell'attuale Baviera - come grandi bevitori di Cervogia (così viene anche chiamata la birra all'epoca), bevanda amatissima dai guerrieri che urlano (Ga-hermanos, appunto, secondo l'etimologia) e che - secondo lui - potrebbe addirittura essere un "succo fortificatore" in attesa della battaglia, un po' come  la pozione del Druido tracannata da Asterix  insomma....


Da parte loro i germani trattano la birra al pari del mitico idromele, attribuendole poteri magici, e narrandone le gesta (o la presenza) accanto ai loro Dei, bevuta da Odino, Thor, e forse invidiata da quel farabutto di Loki, che essendo stato relegato a Hel, insomma all'inferno, sembra aver sempre una gran sete!

La birra si fa da sempre con malto, orzo, luppolo, ma in misure differenti, variabili da regione a regione, di periodo in periodo, per cui il classico colore giallo che ne determina una caratteristica comune, non è sempre stato tale in Germania (ed altrove), visto che la tostatura dell'orzo può donare al succo colori più o meno intensi, per non parlare di altre spezie e cereali usati ovunque!

(il Luppolo)

La birra che si beve nell'alto Medioevo, nei monasteri di Fulda o san Gallo quindi  è spesso scura e profumata, e ne abbiamo prove evidenti dalle tracce lasciate dai boccali dei monaci poggiati sulle pagine dei libri che trascrivevano negli scriptoria: belle chiazze rotondeggianti, che  ancora oggi fanno bella mostra di sé sulle pergamene....



Ogni città dell'Impero si vanta di avere la miglior birra tedesca, così come si fa per il formaggio in Francia o il vino  in Italia, ma tanta  confusione non è bene accetta dall'imperatore, e così finalmente, nel 1516 Guglielmo IV, Signore di Baviera, decide di emanare la celebre Rheinheitsgebot, ovvero "decreto sulla purezza" con cui ordina che la birra deve esser preparata solo ed esclusivamente con acqua, orzo e luppolo.



La legge (la prima di carattere alimentare nell'impero) trova però molta resistenza, proprio in Baviera, e molte Brauhaus (birrifici) si rifiutano di applicarla, ed infatti ancora oggi in questa regione si possono assaggiare birre artigianali  in cui è palese l'uso di altre spezie o di maggiore tostatura, o addirittura fumigazione degli ingredienti (celebre è a questo proposito la birra di Bamberga chiamata Schlenkerla). 



La maggior parte delle birrerie comunque si adeguano, e la birra bavarese assume quelle caratteristiche fondamentali che possiamo ritrovare anche oggi, nelle sue varie tipologie, come la Lager e la Maerzenbier (quella bevuta all'Oktoberfest), e marche, tra cui - vale la pena ricordarlo - la Paulaner, la Loewenbraeu, la Hacker-Pschorr, la Hefe Weissbier, la Franziskaner, la Augustiner (queste ultime due richiamano nel loro nome proprio gli ordini monastici di produzione, Francescani ed Agostiniani appunto) e la HB, ovvero la birra ufficiale della casa regnante di Baviera (i Wittelsbach), molto amata dal triste principe Ludwig e dalla cugina Sissi...



Ora che ne sappiamo un po' di più, non resta che augurare a tutti: Prost, und zum wohl ! 

2 commenti:

  1. Indubbiamente ora ne so di più, ma avrei gradito anche conoscere le caratteristiche organolettiche perchè io vado alla ricerca di una birra non troppo alcolica e poco amara. Ma forse è chiederti troppo! :)

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  2. @ornella: eheheheh..... diciamo che quella bavarese da Oktoberfest per intenderci non è molto alcolica (tra 4 e 5 gradi) ma perchè ne bevono proprio tanta!

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