domenica 11 novembre 2012

San Martino: tradizioni e folklore nel tempo

L'11 Novembre è tradizionalmente dedicato a San Martino, ed a questo giorno - così come al Santo - sono legati proverbi e tradizioni spesso  legate alla stagionalità...

 


E' infatti noto come -anche dalle nostre parti, in Umbria - questo giorno sia dedicato all'assaggio del primo vino novello dell'anno, accompagnato dalla degustazione delle tipiche caldarroste, e spesso per questa occasione si organizzano sagre e feste della castagna e del vino novello un po' in tutta l'Italia centrale.



San Martino è un Santo popolare sin dal medioevo, e molte tradizioni, modi di dire e comportamenti "rituali" sono ancora legati al suo nome:  i primi giorni di Novembre da sempre rappresentano una porta dell'inverno, soprattutto nel mondo contadino, e quindi subito dopo la Notte di Halloween, il mondo rurale si appresta a vivere il suo inverno.


Ecco un breve elenco delle tradizioni più curiose:

L'estate di San Martino: è il nome con cui viene indicato il periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Il nome Estate di San Martino è condiviso con le culture ispaniche, mentre nei paesi anglosassoni questo periodo viene chiamato Indian Summer (Estate indiana)



Fare San Martino: è un modo di dire diffuso soprattutto al Nord, nella pianura padana ad esempio, e significa traslocare o trasferirsi, ma anche, in senso più ampio, cambiare luogo di lavoro.
L'origine di questa frase fatta risale ad alcuni secoli fa ed aveva un riscontro pratico in un periodo in cui  gran parte della popolazione attiva della pianura era occupata da contadini.

L'anno lavorativo dei contadini terminava a inizio novembre e, nel caso in cui il padrone (proprietario dei campi e della cascina) non avesse rinnovato il contratto con il bracciante per un altro anno, questo era costretto a trovarsi un nuovo impiego altrove, presso un'altra cascina. In tal caso doveva abbandonare la casa (anch'essa di proprietà del padrone) e trasferirsi nella nuova dimora, con tutta la famiglia al seguito. La data scelta per il trasloco era quasi sempre l'11 novembre, per tradizione e per ragioni climatiche (appunto grazie all'estate di cui sopra..).



San Martino è la festa dei cornuti: anche in questo caso la tradizione è legata al mondo rurale. In questo periodo infatti, dopo la copertura dei campi, in attesa dell'inverno, si tenevano tradizionalmente le fiere ed i mercati del bestiame (traccia se ne conserva con la fiera dei cavalli a Verona in questo periodo, ad esempio...), per cui mentre i mariti andavano in fiera a vedere e saggiare animali cornuti (buoi e tori..) a casa le mogli erano libere di cornificare i consorti.



N.B. il famoso proverbio: "Per un punto Martin perse la Cappa" non ha nulla a che vedere col Santo di Tours! Molti infatti legano erroneamente  il mantello (la cappa) del famoso miracolo ad un'altra tradizione, dove si narra di un frate di nome Martino che aveva scritto sulla porta d'ingresso di un monastero una frase nella quale c'era un punto collocato fuori posto, capovolgendone completamente il senso.

La frase incriminata avrebbe dovuto essere trascritta così: Porta patens esto. Nulli claudatur honesto (La porta sia aperta. A nessuna persona per bene sia chiusa). 
Quella errata suonava invece in questo modo: Porta patens esto nulli. Claudatur honesto (la porta non sia aperta a nessuno. Sia chiusa alle persone dabbene).

Per l'errore commesso, Martino perse la cappa, cioè il priorato. La stessa frase 'Per un punto Martin perse la cappa' viene citata oggi per indicare la perdita, per una disattenzione, di qualcosa importante desiderata.

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