giovedì 23 maggio 2013

Cioccolata !

La quintessenza del dolce, il sogno di ogni goloso, la consolazione quotidiana, ovvero sua Maestà la Cioccolata non è sempre stata dolce, lo è diventata, con il tempo, per la nostra gioia.

Con il poco allettante nome di Cacahuatl i Maya indicavano una pianta del centro America, i cui noccioli venivano frantumati e poi bolliti nell'acqua, la bevanda ottenuta veniva poi arricchita con pepe, peperoncino e zenzero, con l'aggiunta sporadica di un po' di miele - per attenuarne il sapore asprigno -  per poi essere bevuta fredda dai sacerdoti durante i riti sacri.  Proprio per questo suo uso "rituale" il "bibitone" venne chiamato Theobroma, ovvero "cibo degli Dei".


I Conquistadores europei furono incuriositi dalla bevanda, ma non la amarono particolarmente, non incontrando i loro gusti tradizionali, più orientati alo zucchero ed al sapore dolce, così di moda nel vecchio continente...
Lo zucchero - importato dagli Arabi in Europa - era la vera passione dell'epoca (17°-18° secolo), ed il suo possesso - così come in precedenza quello del sale - veniva spesso associato alla ricchezza, all'opulenza della tavola.



La cioccolata - diversamente dalle altre pregiate spezie - fu inizialmente accolta con freddezza in Europa, ma qualche cuoco di corte provò ad addolcirla usando lo zucchero per farne  un uso più consono al gusto occidentale.
Invece di usare pepe e peperoncino si iniziò ad usare miele, zucchero, vaniglia e persino ambra. Il composto mantenne però il nome datole da un altro popolo americano, gli Atzechi, ovvero xocolatl , che fu poi occidentalizzato in chocolat, choccolate, e quindi cioccolata.

La bevanda (poiché il suo uso principale rimase a lungo questo..) divenne un segno di  ricchezza e nobiltà, un privilegio degli aristocratici, e quindi un simbolo di vita agiata ed oziosa, soprattutto lungo il  18° secolo, un'epoca in cui si diffonde l'idea  di un  "cibo di classe", spartiacque tra nobiltà decadente e borghesia nascente, per cui  si contrappone l'immagine dei pomeriggi oziosi dei nobili, passati nelle ville di campagna, bevendo cioccolata, a quella dei mercanti e gli intellettuali che, operosi in città,  preferiscono il caffè.



Il '700 rappresenta anche il momento in cui inizia la produzione di cioccolata solida, che avrà  grande successo in Europa.


La cioccolata avrà poi un inatteso successo anche tra i religiosi, poichè permessa nei giorni di digiuno, e mentre  in Spagna  si continuerà a lungo a preparala con l'acqua, in Italia inizia ad essere aggiunta al latte.
Durante questo secolo la cioccolata fu oggetto di molti esperimenti, per cui si provò ad accostarla all'ambra, al gelsomino, alla birra e persino al vino, per creare nuove bevande energetiche !
Alcune sperimentazioni culinarie attorno al cacao sono però diventate uno standard nella cucina "fusion" moderna, per cui non è raro trovare carne e verdura accostata al cacao, e se oggi qualcuno dicesse che la cioccolata è buona anche salata, beh.. non ci stupiremmo più di tanto !



Per noi amanti della cioccolata dolce però il vero godimento è ancora nelle classiche associazioni dolci, e da quando il cacao ha felicemente incontrato le noci (Nut, in inglese), non possiamo fare a meno della nostre dose quotidiana di Nutella. O no?



N.B. Le notizie e le curiosità sono state tratte dal volume: Il riposo della polpetta - di Massimo Montanari (Laterza ed.)

lunedì 13 maggio 2013

When the moon's in the sky, like a big pizza pie...

Incredibile ma vero: esiste una ORIGINAL NEW YORK PIZZA!  Basta andare su wikipedia ( o altre fonti più o meno affidabili della cultura di massa web) per imbattersi in  questo articolo, con tanto di foto, storia, aneddoti e quant'altro.
Essendo noi curiosi come i gatti, siamo andati a leggercelo, e siccome il contributo è in inglese abbiamo deciso di darne  una breve sintesi anche qui:

In sostanza la pizza di New York è una leggera variazione della classica Margherita, dalle dimensioni molto più grandi, più spessa e traboccante di formaggi di dubbia provenienza, in cui la mozzarella gioca solo una parte....



E' la classica pizza che si vede nei TV serial made in USA, che viaggia con i pony express e ti arriva a casa già porzionata nella sua scatola quadrata...

Secondo la tradizione la Pizza New York style la prima pizzeria italiana a New York fu fondata nel 1905 - chiaramente a Little Italy - da  un tale Gennaro Lombardi, ed il suo locale ben presto divenne famoso tra i nostri immigrati a Manhattan, che iniziarono a lodare la classica  pizza Lombardi's.


La pizza costava 5 centesimi, e visto il successo, un collaboratore del locale, un fornaio dalle origini  indiscutibilmente napoletane, Antonio "Totonno" Pero pensò di esportarla a Coney Island, quindi verso il mare, aprendo un suo locale e cominciando a venderla come street food, a pezzi, in modo da essere mangiata anche in strada, senza bisogno di sedere nel suo locale!


Secondo il sito nel 2010 a New York esistevano più di 400 pizzerie specializzate, senza contare che molti fast food (pensiamo alla catena Pizza Hut) la vendono insieme agli altri cibi.

In conclusione la pizza è ormai un cibo Newyorchese in ogni senso, con una sua storia ed una sua evoluzione, come l'hot dog, il bagel e l'hamburger.